Il progetto “Help Poverty” si qualifica come un’azione diretta di sostegno a chi si trova in situazione di disagio economico e sociale. Si perfezionerà mediante due attività ben specifiche a beneficio delle categorie deboli: in primis la raccolta e distribuzione di alimenti e vestiario, e poi l’attivazione di un servizio di consulenza ed ascolto. In questo modo si andranno a sostenere i soggetti sia coprendo quelle che sono le esigenze impellenti a breve termine (mangiare, vestirsi…), sia fornendo una consulenza mirata e qualificata su quelle che sono le molteplici fonti di aiuto per chi si trova in condizione di indigenza.
Il progetto “Help Poverty”
La necessità principale è quella di rispondere attivamente e concretamente alle nuove povertà, emerse nel recente periodo a causa della crisi economica che ha scosso la società europea ed italiana. Il progetto prevede l’attivazione di un servizio di distribuzione di cibo e vestiario. Ed un servizio di counselling mirato a fornire le basi alle famiglie per districarsi ed accedere a tutte quelle realtà che sono di aiuto al disagio (pubblica amministrazione, enti privati, caritativi ecc…). Infine mira a riattivare tutte quelle “buone pratiche” di mutuo e reciproco soccorso sociale, ormai scomparse, che erano la base dell’assistenza in momenti di crisi (l’aiuto tra nuclei famigliari diversi, lo scambio di risorse e materiali, ecc…).
Bacino d’utenza
Beneficiari del progetto “Hand Giving” sono le famiglie che versano in situazione di bisogno e quelle strutture (ad esempio le case di pronta accoglienza che già collaborano con Condividere) che offrono assistenza immediata a chi si trova in condizione di indigenza. In queste strutture si trovano a risiedere (anche se per brevi periodi) soggetti diversi portatori di disagi diversi, ma tutti in situazione di precarietà economica e bisognosi di un aiuto immediato.
Contesto del territorio
La recente crisi economica è venuta a determinare situazioni di disagio economico e sociale anche in quelle regioni in cui storicamente queste si presentavano con percentuale bassissima. I licenziamenti e la mancanza di lavoro hanno precipitato in condizione di povertà famiglie che già faticavano ad arrivare alla fine del mese, improvvisamente senza più fonte di reddito. Anche la provincia di Cuneo ed il Piemonte in generale ha profondamente risentito di questa situazione, tanto che famiglie che fino a qualche anno fa non avevano problemi di sostentamento si trovano oggi a faticare per comprare il necessario. E forse ancora in modo più marcato, siamo davanti ad un fenomeno per cui viene a mancare quella rete di aiuto reciproco e sostegno, che la società occidentale sta sgretolando in favore di una concezione individualistica. Quelli che in passato erano normali meccanismi di mutuo e reciproco aiuto (sia dal punto di vista economico che sociale) tra le famiglie ed all’interno delle comunità, vengono oggi a mancare, spazzati via da una cultura che porta a pensare solo a se stessi.
Modalità e fasi di realizzazione dell’iniziativa
Il progetto “Halp Poverty” se eventualmente finanziato si perfezionerà secondo le seguenti modalità operative:
Distribuzione di generi alimentari e vestiario
- Acquisto di n.1 furgone frigo e di n.1 sistema “cella frigo” per la conservazione degli alimenti, con successiva messa in funzione delle attrezzature.
- Raccolta (effettuata dai volontari di Condividere) presso diversi punti vendita di generi alimentari della provincia in base alla disponibilità, cernita e conservazione degli alimenti e successiva distribuzione.
- Raccolta di indumenti usati (effettuata dai volontari di Condividere), principalmente da famiglie private, cernita e successiva distribuzione.
Obiettivi del progetto
L’obiettivo principale è quello di fornire un primo aiuto materiale (alimenti e vestiario) a quelle famiglie che versano in situazioni di indigenza, una consulenza specifica e qualificata circa l’accesso a quelli che sono gli strumenti di sussidio, e la creazione di una mentalità che recuperi le “buone pratiche” che in passato hanno funzionato così bene come primo ammortizzatore sociale davanti ad una crisi economica.